La nuova normativa in fatto di IMU stabilisce che sia possibile avere una sola prima casa per ciascun nucleo familiare: cosa succede in questo caso alle agevolazioni fiscali previste?

Nei casi in cui i diversi componenti familiari possiedano residenza anagrafica in immobili diversi, le agevolazioni si applicano per un solo immobile. Dal 1 gennaio 2022 è in vigore la modifica della legge 215/2021: da questa data in poi spetta un’unica esenzione anche quando i coniugi sono residenti in comuni diversi. Questo il testo della legge: “Nel caso in cui i componenti del nucleo familiare abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi situati nel territorio comunale o in comuni diversi, le agevolazioni per l’abitazione principale e per le relative pertinenze in relazione al nucleo familiare si applicano per un solo immobile, scelto dai componenti del nucleo familiare”.
La questione sulla prima casa è stata affrontata più volte in Cassazione: la Corte aveva sempre ribadito che di fronte a residenze e dimore distinte nessuno dei due immobili può essere considerato abitazione principale e quindi esente da IMU, se i Comuni sono diversi. Si ritiene necessario dover scegliere quale sia la prima casa e comunicare la scelta al Comune tramite la Dichiarazione IMU e relativa modulistica.
Scelta della prima casa: la nuova legge sull’IMU e le interrogazioni parlamentari
Le nuove norme potrebbero, però, cambiare le carte in tavola: è stata presentata un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’economia che apre alla possibilità di presentare ricorso contro tutti gli accertamenti volti ad assicurare il recupero del mancato pagamento IMU dovuto a residenze differenti. La risposta del Ministro fa capo all’art 1 comma 741 della legge n. 160 del 2019 modificata dal decreto-legge n. 146 del 2021: questa normativa è stata introdotta per evitare qualsiasi tipo di incertezza interpretativa generata dalla legge precedente a proposito della definizione di abitazione principale.

Con riferimento al periodo pregresso 2017-2021 si applica la disciplina già vigente consolidata dalla Corte di Cassazione, che recita: «nel caso in cui non è unico il riferimento alla residenza anagrafica e alla dimora abituale del nucleo familiare, l’esenzione non spetta in nessun caso». Attenzione, quindi alla residenza differente tra coniugi: non si può pensare di avere l’esenzione per entrambe le case. Si attendono sviluppi in merito ai nuovi sgravi fiscali che potrebbero arrivare dopo che è stato sollevato il problema della doppia residenza: sono previsti continui aggiornamenti con novità importanti per il pagamento dell’IMU 2022 e i relativi esoneri fiscali per le prime case.