Pensione di inabilità al lavoro, come funziona e chi ne ha diritto
In questo articolo andiamo a vedere chi ha diritto a richiedere la pensione di inabilità al lavoro e come funziona.
Tutte le persone che hanno subito pesanti menomazioni fisiche o psichiche, e si sono viste certificare questa condizione dallo stato italiano, hanno diritto ad accedere a tantissimi benefici economici, affinché possano vivere al meglio la loro quotidianità.
E per i casi più gravi, in cui il soggetto in questione viene dichiarato non in grado di svolgere un’attività professionale, è prevista la pensione di inabilità al lavoro. Si tratta di un assegno mensile che viene concesso per aiutare economicamente tutti coloro che a causa della loro condizione clinica, non possono in alcun modo svolgere una professione.
Questo tipo di prestazione assistenziale, non va però confusa con le agevolazioni che riguardano l’invalidità civile, in quanto parliamo di misure che hanno diverse finalità e destinatari. Anche perché la pensione di inabilità al lavoro non spetta di certo a tutti coloro che si vedono riconosciute dei benefici in virtù della loro disabilità.
Per questa categoria, ad esempio, il diritto all’assegno scatta soltanto nel momento in cui viene riconosciuto uno stato di disabilità superiore all’80 per cento. Andiamo adesso a vedere quali requisiti richiede l’Inps per poter presentare domanda.
Pensione di inabilità al lavoro, quali sono i requisiti richiesti
In primo luogo il richiedente deve necessariamente risultare iscritto all’assicurazione generale obbligatoria, e aver maturato un certo numero di anni di anzianità contributiva.
Il numero dipende dalla tipologia di prestazione assistenziale che è stata richiesta all’Inps. Discorso diverso per quanto riguarda l’assegno ordinario di invalidità. In primo luogo parliamo di un’agevolazione che nel momento in cui viene approvata, ha una validità triennale.
Dopo 3 rinnovi consecutivi, l’assegno di invalidità diventa permanente
Nel momento in cui però viene confermato per tre volte di seguito, l’Inps farà diventare la misura permanente, senza che il contribuente debba rinnovare alla scadenza triennale del contributo.
Anche in questo caso però, per ottenere la prestazione, oltre ai requisiti sanitari, ne servono altri. Il contribuente deve infatti risultare iscritto da almeno cinque anni in un fondo previdenziale, e aver maturato un numero minimo di cinque anni di contributi. Questi oltretutto devono essere stati registrati nei cinque anni antecedenti la richiesta.