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Assegno unico, in questo caso l’importo aumenta tantissimo: un caso che nessuno conosce

Assegno unico, tutte le maggiorazione previste per il 2023
Assegno unico, tutte le maggiorazione previste per il 2023 – Rsnews.it

Esiste una situazione in cui l’importo dell’assegno unico può subire un aumento inaspettato. Vediamo insieme di cosa si tratta.  

L’assegno unico è entrato ufficialmente in vigore lo scorso anno con l’intendo di andare a sostituire tutte le precedenti misure esistenti che avevano lo scopo di sostenere, anche economicamente, la natalità nel nostro paese. 

Si tratta di un contributo economico alle famiglie con figli che consiste in un assegno mensile che spetta a tutti i nuclei familiari, indipendentemente dal reddito dichiarato. Naturalmente la cifra resta comunque vincolata alla dichiarazione dei redditi: più è basso il reddito dichiarato dalle famiglie, più l’importo progressivamente aumenta rispetto alla quota base. 

Hanno diritto a ricevere questo beneficio tutte le famiglie e le donne a partire dal settimo mese di gravidanza. Per ogni figlio a carico, l’assegno prevede un valore mensile che parte da un minimo di 54,05 euro fino ad un massimo di 189,20 euro, a seconda dell’età e di altri parametri. Il sussidio resta dunque in vigore anche quest’anno e oltretutto, non è necessario presentare una nuova domanda. 

Tutti i contribuenti che si erano già visti autorizzare la richiesta lo scorso anno, hanno continuato a ricevere gli accrediti in automatico. Inoltre, nell’ultima legge di bilancio, il governo Meloni ha deciso di apportare alcune modifiche al provvedimento, prevedendo dei nuovi casi in cui l’importo può aumentare. 

In quali casi la cifra mensile dell’assegno unico subisce degli aumenti

Andiamo dunque a vedere tutte le maggiorazioni sull’importo dell’assegno unico che sono previste per il 2023. 

I casi sono i seguenti: se la famiglia ha più di due figli a carico, se nel nucleo vi sono soggetti affetti da disabilità, se la madre ha meno di ventuno anni di età, se entrambi i genitori non lavorano e dunque non sono titolari di un reddito e se l’isee di una famiglia è sotto i 25 mila euro. In tutte queste situazioni, lo stato italiano prevede in automatica che il nucleo familiare abbia diritto a godere di maggiorazione sull’importo dell’assegno. 

La procedura Inps per i nuclei vedovili
La procedura Inps per i nuclei vedovili – Rsnews.it

Il beneficio scatta in automatico per i nuclei vedovili

Esiste poi un caso in cui il beneficio scatta di diritto e riguarda le famiglie che hanno subito il lutto di uno dei due genitori. L’Inps in questa situazione prevede infatti una procedura diversa laddove il defunto fosse anche titolare di questa prestazione: l’assegno unico scatta in automatico al secondo percettore del nucleo, senza che questi debba presentare domanda. 

In ultimo, c’è una precisazione molto importante fatta dall’istituto di Previdenza in questi giorni, e che riguarda l’obbligo di entrambi i genitori di inserire sempre il loro stato lavorativo sulla domanda.