Non pagare le tasse sui soldi che hai in banca? Esiste un modo per farlo: ecco cosa prevede la legge

In questo articolo andiamo ad analizzare una particolare situazione in cui i contribuenti non sono tenuti a pagare le tasse sui soldi che detengono in banca.

Ma è possibile non pagare la tasse sui soldi che decidiamo di tenere in banca? Questo è il quesito a cui ci proponiamo di rispondere con questo articolo.

La prima cosa da dire, è che praticamente tutti i cittadini italiani hanno un conto in banca, anche perchè la legge in tantissimi casi non prevede il pagamento in contanti il pagamento delle prestazioni da lavoro dipendente.

Gli istituti di credito forniscono tantissime agevolazione sulle spese di un conto corrente, allo scopo di acquisire nuovi clienti, vista la concorrenza spietata che la varie banche si fanno tra loro.

Per questo, ad esempio, non è così inusuale disporre di un conto corrente a zero spese,una formula promozionale che molti istituti di credito hanno reso permanente. Ma questo però vale per le spese accessorie che si devono agli istituti di credito, molto diverso è invece il discorso sulle tasse che lo stato italiano chiede di pagare per la giacenza dei fondi sul corrente.

Soldi sul con corrente, ecco quali sono le due tasse da pagare allo stato italiano

Queste sono principalmente due: l’imposta di bollo e le ritenute fiscali sugli interessi. La prima è un tributo che lo stato applica in base alla giacenza esistente sul conto, e il suo calcolo presenta delle differenze se il titolare di questo conto è una persona fisica, oppure un’entità giuridica separata.

In genere c’è comunque un costo fisso annuale da sostenere pari a 34,20 euro per le persone fisiche, di 100 euro per altre entità giuridiche. La ritenuta fiscale sui conti corrente e rendite finanziarie è invece pari al 26 per cento.

Esiste un caso in cui diventa possibile non pagare tasse sui soldi detenuti in un conto corrente

Esiste però una particolare situazione in cui diventa possibile non pagare alcun tipo di tassa allo stato sui soldi che si conservano in banca nel proprio corrente. La legge prevede infatti che non vi siano costi e imposte da sostenere, per tutti i contribuenti che detengono annualmente sul proprio conto, cifre pari o inferiori a cinquemila euro.

Questa norma è strettamente connessa al trattamento riservato ai liberi professionisti in ritenuta d’acconto, che non pagano tasse e non devono aprire la Partita Iva per cifre pari o inferiori a cinquemila euro.