Partita Iva, acconto Irpef di Novembre posticipato: il governo ha deciso
Il governo sembra ormai vicinissimo ad eliminare l’acconto Irpef per le partite Iva che scade nel mese di Novembre. Ecco cosa arriverà al suo posto.
Dalle indiscrezioni che sono trapelate da Palazzo Chigi nelle ultime settimane, sembra sempre più probabile che il governo sia ormai in procinto di rinviare il saldo dell’acconto Irpef, che si paga solitamente nel mese di Novembre, per i lavoratori autonomi. Si tratta infatti di un posticipo che al momento riguarderà esclusivamente le Partite Iva.
Ci sono però diversi nodi da risolvere, e al momento sembra che i tecnici del Ministero del lavoro stiano ragionando su quale sarà il tetto di fatturato massimo per poter godere di questo posticipo.
Bisogna anche considerare che l’acconto Irpef non è mai stato gradito molto dai liberi professionisti, in quanto si ritrovano a dare un anticipo allo stato sulla base di un fatturato nel 2024 che nemmeno loro sanno quantificare. Sembra però che una prima squadra in tal senso sia già stata trovata e il limite previsto per rientrare in questa misura, sarà quello di un fatturato che non sia superiore ai 500 mila euro annui.
Fosse davvero così, parliamo di un’iniziativa messa in campo dal governo, che dovrebbe coinvolgere oltre tre milioni di lavoratori autonomi. Ma quando si pagherebbe in questo caso l’acconto Irpef se viene eliminata la scadenza di novembre?
In che modo verrebbe ripartito l’acconto Irpef nel caso in cui fosse eliminato
Una delle ipotesi al vaglio dell’esecutivo, forse al momento la più probabile, è che questa quota venga ripartita nel primo semestre dell’anno. E dunque non si tratterebbe più di versare l’anticipo in un’unica soluzione, ma di suddividerlo invece in delle piccole quote mensili da pagare tra gennaio e Giugno, prima di redigere la nuova dichiarazione dei redditi.
Questa scelta potrebbe effettivamente aiutare tantissimi liberi professionisti che a causa della crisi economica, sono rimasti un po ‘indietro con il pagamento delle tasse. Se infatti l’importo annuale da corrispondere a Giugno è rateizzabile, non lo è l’acconto Irpef di novembre.
Un cambiamento che non ha costi per le casse dello stato italiano
L’acconto inoltre tende ogni anno a sovrapporsi al versamento contributivo richiesto dall’Inps, e questo, nei lavoratori autonomi che si trovano in difficoltà, rappresenta un ulteriore salasso con cui fare i conti annualmente.
Si tratta inoltre di un cambiamento che per lo stato italiano non avrebbe praticamente nessun costo. E questo in un momento in cui il vero problema del governo nella legge di bilancio sarà proprio quello della carenza di risorse, rende molto probabile la sua approvazione in tempi brevi.