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Cartelle esattoriali, nuovo aggiornamento del Fisco | C’è una novità da conoscere per il 2024

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Si aggiornano le modalità di ricezione degli avvisi esattoriali. (Fonte: depositphotos.com) – RSnews.it

Il Fisco si aggiorna: il 2024 cambia la modalità di ricezione delle cartelle esattoriali

Si discute da un po’ sull’aggiornamento dei metodi di comunicazione dell’Agenzia delle entrate con i contribuenti. Fino a questo momento il Fisco ha adoperato per comunicare verifiche, accertamenti e trasmettere cartelle esattoriali sia l’invio di una raccomandata in cartaceo sia una comunicazione via pec all’interessato. Le proposte di modifica che sono state avanzate riguardano l’obbligatorietà di possedere una casella pec. Ad oggi per notificare un atto alle imprese l’operazione risulta più semplice in quanto, al di là dell’invio cartaceo, si può essere certi che tutte le aziende grandi o piccole siano in possesso di un indirizzo pec, ivi compresi i professionisti. Il problema si pone invece con i singoli individui.

A quanto pare l’attuazione del Decreto legislativo in materia di accertamento compreso all’interno della riforma fiscale in corso permetterà di rendere effettivi i cambiamenti prospettati finora e porterà a una nuova frontiera le comunicazioni tra Fisco e contribuenti, rendendole veloci e digitali.

Tutte le comunicazioni saranno digitalizzate

Dal 2024 dunque tutte le comunicazioni, gli atti, accertamenti e cartelle digitali dovranno essere trasmessi al domicilio digitale del contribuente interessato. Dunque si farà riferimento ai dati inseriti e contenuti all’interno dell’Indice nazionale dei domicili digitali, che contiene le informazioni inerenti le persone fisiche e tutti i professionisti non iscritti agli albi o comunque già presenti nei registri delle imprese.

Per quanto riguarda invece le imprese si farà riferimento ai dati messi a disposizione da INI-PEC, ovvero il cosiddetto Indice nazionale dei domicili digitali di imprese e professionisti. Inviare comunicazioni alle pubbliche amministrazioni sarà invece possibile attingendo dai dati contenuti nell’IPA, ovvero l’Indice nazionale dei domicili digitali delle Pubbliche amministrazioni e dei gestori di pubblici servizi.

digitalizzare le comunicazioni
L’Agenzia delle entrate userà sempre più le caselle pec.
(Fonte: depositphotos.com) – RSnews.it

Mancata ricezione causa casella piena: che succede?

Qualora però le caselle pec risultino piene perché magari trascurate e mai svuotate dai possessori, com’è possibile recapitare l’atto e rendere ufficiale e valida la notifica dello stesso? La risposta è semplice: l’Agenzia delle entrate attende 7 giorni dal primo invio ed effettua un secondo tentativo. Se anch’esso non dovesse andare a buon fine si ricorrerà allora ai metodi tradizionali, inviando una raccomandata cartacea con ricevuta di ritorno.

Per quanto riguarda invece le aziende e tutti gli enti presenti sul portale Ini-pec, dopo il secondo tentativo di invio fallito, la comunicazione o l’atto in questione sarà depositato sul portale di Infocamere.