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Buoni fruttiferi postali, cambia la tassazione se li ritiri prima della scadenza | Ecco quanto rischi di perdere

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Buoni fruttiferi: a quanto corrispondono le tasse da pagare su questi. (Fonte: depositphotos.com) – RSnews.it

Buoni fruttiferi postali, cosa sono e come vengono tassati. 

Quando si hanno risparmi messi da parte, che si tratti di piccole o grandi cifre, può sorgere spesso il desiderio di muovere i propri soldi e non tenerli semplicemente fermi su un conto bancario o postale che sia.

Investire significa puntare una determinata cifra del proprio gruzzolo in un’azione o gruppo di azioni, le quali, in base a una serie di fattori, possono garantire un discreto o ottimo rendimento finanziario.

Chi non ama rischiare troppo, ma vuole ugualmente garantirsi un buon rientro economico, può puntare sui bond stabili e sicuri, soprattutto quando si tratta poi di titoli emessi dallo stato stesso. Tra gli investimenti sicuri, poiché hanno un buon rendimento sul lungo periodo e un rischio quasi nullo del proprio patrimonio, vi sono i cosiddetti buoni fruttiferi.

Chiaramente su tali titoli vengono applicate delle imposte. La tassazione sarà differente in base alla tipologia di bond ma anche in base al momento in cui si vanno a riscuotere i propri crediti.

Come vengono tassati se arrivano a scadenza o se venduti prima

I buoni fruttiferi, così come per tutti i titoli di investimento, hanno una scadenza, al termine della quale si potrà riscuotere quanto guadagnato nei mesi o anni in cui si è tenuto in piedi l’investimento. Pertanto anche per i buoni fruttiferi sarà applicata una tassazione in base alla loro liquidazione prima o dopo la scadenza. Nello specifico:

  • se liquidati prima della loro scadenza – viene applicata su di essi la medesima tassazione che verrebbe applicata in caso opposto, ovvero quella del 12,50%. Oltre alla tassa in questione, viene applicata anche un’imposta di bollo.
  • se liquidati all’atto della loro scadenza – la tassazione applicata è quella standard del 12,50% e si ottiene così un rendimento lordo annuo di circa il 3%. L’imposta sostitutiva da applicare si intende calcolata sul rendimento effettivo dei buoni fruttiferi, quindi sugli interessi effettivamente maturati.
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Il costo dei buoni postali se riscossi alla scadenza o venduti in anticipo. (Fonte: depositphotos.com) – RSnews.it

Qual è la convenienza del prodotto finanziario

A rendere davvero appetibile questo prodotto finanziario non è dunque solo la sua sicurezza di investimento, ma anche a bassa e costante tassazione imposta. Difatti, non solo sarà applicata la stessa percentuale di imposta sia che gli stessi siano liquidati prima  al momento della scadenza, ma questa percentuale in sé è molto più bassa del tradizionale 26% applicato agli altri bond.