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Il mistero delle lacrime da cipolla: la spiegazione scientifica

Chiunque abbia mai affettato una cipolla conosce l’esperienza di lacrimare. Un fenomeno comune, ma spesso mal interpretato. Contrariamente a quanto si possa pensare, le cipolle non ci fanno piangere per qualche motivo misterioso o per una qualche forma di vendetta vegetale. C’è, infatti, una spiegazione scientifica precisa che illustra perché le cipolle ci fanno versare lacrime. In questo articolo, andremo a sfatare i miti e le leggende popolari, per fare chiarezza su questo argomento.

La scienza dietro le lacrime da cipolla

Quando tagliamo una cipolla, rompiamo le sue cellule, liberando una serie di composti chimici. Uno di questi è l’enzima alliinase, che innesca una serie di reazioni chimiche. Queste reazioni producono un composto chiamato acido solforoso, che si volatilizza rapidamente. Quando questo acido raggiunge i nostri occhi, interagisce con le lacrime formando acido solforico, una sostanza irritante che stimola le ghiandole lacrimali a produrre più lacrime per diluire e lavare via l’irritante.

Perché le cipolle ci fanno piangere?

Le cipolle sono dotate di un meccanismo di difesa naturale contro i predatori. Quando vengono danneggiate, rilasciano sostanze chimiche che possono essere irritanti per gli occhi e le vie respiratorie. Questo meccanismo, sebbene fastidioso per noi, è estremamente efficace nel tenere lontani gli insetti e altri animali che potrebbero mangiare la pianta. Quindi, in un certo senso, le cipolle ci fanno piangere per proteggersi.

Trucchi e consigli per evitare le lacrime

Sebbene non sia possibile eliminare completamente le lacrime durante il taglio delle cipolle, ci sono alcuni trucchi che possono aiutare a ridurre l’irritazione. Uno di questi è tagliare la cipolla sotto l’acqua corrente o in una ciotola d’acqua, in modo da impedire la diffusione dell’acido solforoso nell’aria. Un altro suggerimento è mettere la cipolla in frigorifero prima di tagliarla, poiché il freddo rallenta le reazioni chimiche e riduce la quantità di acido solforoso rilasciato. Infine, l’uso di occhiali da cipolla, che creano una barriera tra gli occhi e i composti volatili, può essere un’opzione efficace per coloro che sono particolarmente sensibili.

Stefano Silvestri

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