Pensioni, novità importantissima per i commercianti: l’Inps spiega tutto in una circolare
L’Inps ha comunicato che a breve ripartiranno tutti gli indennizzi destinati ai commercianti vicini all’età pensionabile, che hanno avviato la procedura di cessazione attività.
Con la circolare numero 3238 del 2023, l’Inps ha comunicato che riprenderà regolarmente le erogazioni degli indennizzi relativi alla rottamazione delle licenze dei commercianti. Una notizia arrivato dopo che l’Istituto, arrivato alla scadenza del termine per le presentazioni della domanda il 31 Agosto 2023, ha accertato che ci sono ancora delle risorse disponibili per continuare a fornire questa prestazione previdenziale.
L’indennizzo per i commercianti consiste in una cifra che viene erogata mensilmente che è pari al trattamento minimo pensionistico previsto dalla legge di 563 euro. Si tratta di una prestazione previdenziale che scatta nel momento in cui un commerciante decide di dare il via alla procedura per la cessazione della sua attività professionale.
Se questo infatti accade in un momento in cui al contribuente mancano ormai pochi anni per raggiungere la pensione, l’Inps si farà carico di assegnarli una quota mensile da intendersi come anticipo, fino al raggiungimento del requisito anagrafico ordinario dei 67 anni di età, in cui scatterà la pensione ordinaria di vecchiaia.
L’Istituto di previdenza sociale ha dunque confermato che tutte le richieste che sono state presentate nella finestra temporale che va dal 1 Maggio 2023 al 31 Agosto 2023 saranno tutte liquidità, ma bisognerà attendere una nuova circolare nelle prossime settimane, che chiarirà la procedura entro cui completare l’iter.
Troppe modifiche al sistema previdenziale da quando è in vigore la Legge Fornero
Da quando è stata introdotta la legge Fornero nel 2011, che avrà sicuramente portato un risparmio importante nelle casse dello stato, ma creato dei disagi molto importanti a tutti quei cittadini che si ritrovavano alle soglie della pensione, le modifiche al nostro sistema previdenziale sono aumentate moltissimo.
In particolar per tutte le misure di pensionamento anticipato che si sono moltiplicate per venire incontro alle esigenze di tutti quei contribuenti che erano stati fin troppo danneggiati dalla Legge Fornero, che ha sancito definitivamente il passaggio da un sistema retributivo a uno contributivo.
I requisiti ordinari previsti per andare in pensione
Oggi, per andare in pensione con i requisiti ordinari occorre aver compiuto almeno 67 anni di età, con un minimo di 20 anni di contributi. È probabile inoltre che il prossimo anno l’età pensionabile salirà ancora di un anno, adeguandosi alle nuove stime sull’aspettativa di vita prodotte dall’Istat.
Non ci sono invece ancora notizie su dove il governo deciderà di agire, in ambito previdenziale, nella nuova legge di bilancio. Di risorse purtroppo ce ne sono pochissime, e una delle poche certezze è che verranno prorogati scivoli pensionistici come Ape Social e Opzione Donna.