Allarme dall’Inps: il nuovo documento spaventa tutti | Chi prende una pensione bassa rischia tantissimo
L’ultimo report presentato dall’Inps in Parlamento sullo stato del nostro sistema previdenziale preoccupa molto.
Come ogni anno, l’Inps ha presentato in Parlamento il nuovo rapporto sullo stato di salute del nostro sistema previdenziale. Si tratta di un documento che si limita a fornire al governo un quadro sullo stato generale delle pensioni in Italia, attingendo al database di dati interno all’Istituto di Previdenza Sociale.
Il suo scopo non è dunque quello di suggerire all’esecutivo quali misure adottare per apportare miglioramenti al sistema. Nel report vengono evidenziati diversi squilibri nel nostro sistema previdenziale, che hanno purtroppo come diretta conseguenza alcune situazioni di vera e propria ingiustizia sociale.
Nel documento ad esempio, gli esperti che lavorano all’interno dell’Istituto, dopo aver analizzato a fondo l’andamento dei fondi pensione e dei vari comparti, hanno concluso che, statistiche alla mano, chi prende un assegno di pensione molto basso, vive in media meno di chi invece riceve un trattamento pensionistico molto più alto.
I soldi non fanno la felicità, ma il dato che emerge dal report, è che con il trattamento minimo previsto dalla legge, pari a 536 euro, la qualità della vita si abbassa così tanto da diventare una questione purtroppo di sopravvivenza.
Chi prende una pensione più bassa vive in media di meno di chi ha un trattamento superiore sull’assegno
D’altronde con le cifre che si percepiscono con il trattamento minimo, diventa difficile fronteggiare economicamente ad esempio un problema di salute che richiede cure molto costose, e che rischia dunque di far sprofondare il pensionato nella povertà più assoluta.
Una situazione che è oltretutto destinata a peggiorare, perché i continui aumenti sul carburante e sulle utenze di luce e gas, stanno diventando impossibili da sostenere per chi guadagna cifre così basse.
Nel report viene rilevata una criticità del nostro sistema contributivo
Inoltre, gli esperti nel documento hanno anche sottolineato come questa si stia rivelando una distorsione interna al sistema contributivo. Il coefficiente unico, infatti, determina un’aspettativa di vita media che non tiene mai conto di questi fattori.
Ed è proprio la media che mette in oscurità dati come il fatto che un operaio vive meno di un manager, accorpandoli entrambi nella stessa statistica.